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29 novembre 2010

A porte chiuse

A Marzo di quest'anno un interessante servizio della Iena Viviani ci portava per le vie di Milano a misurare l'inquinamento energetico prodotto dai negozi che tenevano la porta aperta (per attirare i clienti secondo "emeriti" studi di marketing) pur avendo il riscaldamento acceso, ad alta temperatura aggiungerei io visto che spesso quando d'inverno entro nei negozi mi devo spogliare ancor prima di raggiungere il camerino! Ebbene, per chi lo avesse perso, questo è il link per rivedere la puntata, mentre per proseguire con il problema, che ovviamente non è nè solo milanese nè solo italiano, scopro che in Inghilterra esiste addirittura un movimento, si chiama ovviamente close the door e punta a sensibilizzare i commercianti sull'argomento e a coinvolgere i cittadini affinchè facciano presente il problema entrando in qualsiasi negozio abbia riscaldamenti accesi e porta aperta. Molte le attività che nel regno hanno aderito, esibendo una vetrofania che fa ben capire al consumatore che sta per entrare in un negozio che ci tiene a difendere l'ambiente, un incentivo non da poco a mio parere.
Noi, anche senza alcuna associazione o movimento, possiamo comunque sensibilizzare i negozi in cui entriamo, male che va vi dicono di no, certo per ripicca non potranno non vendervi nulla, quindi ricordatevi di dire: Chiudete la porta???

25 novembre 2010

L'avventura all'ecocentro

Oddio che giornata, dopo aver avviato a pieno regime la raccolta differenziata oggi ho fatto una passeggiata verso l'ecocentro per portare i sacchetti di organico, cartone e olio di frittura (che solitamente lascio in un punto di raccolta presso un supermercato) per il viaggio mi faccio aiutare dalle forti braccia di mio figlio...dieci minuti e ci siamo. Il cassonetto per l'organico è inutilizzabile, ha piovuto e non avendo il coperchio (non chiedetemi perchè) si è riempito d'acqua quindi mi chiedono di lasciare le buste a terra!!! Andiamo bene. Proseguo e deposito il cartone, per l'olio però niente da fare, il contenitore pieno è stato mandato in discarica e non è ancora tornato, quindi torno a casa con un 1 su 3. L'olio l'ho poi portato al supermercato, tanto, mi dico, devo prendere il detersivo alla spina. Ecco la seconda nota dolens della giornata, il sapone alla spina è tutto finito è non tutto verrà reintegrato, solo quello per i piatti e non quello per il bucato, ma che roba, cos'è la giornata della santa pazienza?? Per fortuna so che c'è un'altro negozio con distributore per detersivo alla spina, è un pò fuori mano e quindi ci mando mio marito, gli do le apposite bottiglie e me ne torno intanto a casa preparare la cena, ma per concludere in bellezza di rientro a casa il maritozzo mi informa che le nostre bottiglie non andavano bene e che ne ha dovute acquistare delle altre.
E' una sfida, più che quotidiana, ma persevero, tornerò all'ecocentro e alla fine se non dovesse funzionare allora l'assessore all'ambiente avrà il piacere di conoscere di persona una cittadina!!
Buona notte

22 novembre 2010

Mobilità (in)sostenibile: la bici pieghevole

Non so voi ma io sono un pò stufa di leggere notizie sulle novità tecnologiche per un futuro più verde, magari vincitrici di questo o quel premio di design, ma che non si sa se verranno mai commercializzate ed a che prezzo! Continuano ad apparire su siti "green" articoli che parlano ad esempio della Ville bike, bella, intelligente, peccato che non ci dicono dove la troveremo e quanto ce la faranno pagare, così come molto carina è anche l'idea della Locust, ma che senso hanno pezzi di questo genere, forse ci invogliano a trovare l'elisir di lunga vita, per campare 100/200 anni e vedere semmai sarà in circolazione, basta con le parole quì ci vogliono fatti e soluzioni concrete. Quindi se volete farvi un'idea di prodotti concreti, anche per rendervi conto di quanto costano, ecco alcune soluzioni già in commercio, per tutti gli altri modelli più semplici vi rimando al buon Google o ai già menzionati siti di baratto.
Ne ho trovati un paio (il terzo non lo voglio nemmeno pubblicare, è della Mercedes!!): il più economico dei due è della BIKND, modello Helium, in vendita per "soli" 600$, l'altro è uno zainetto nato per chi pedala in montagna, è della Koga ed in Italia è venduto alla modica cifra di circa 1.500€, insomma tanto ci costa per il momento la pedalata sostenibile, che dire possiamo sempre costruirci qualcosa da soli

Il senso di una giornata

Dalle mie parti c'è un detto, fai del bene e scordatene, fai del male e ricordatene, ma oggi sono piuttosto egocentrica, sarà perchè la mattina era iniziata veramente male, anche se tentavo di ripetermi mentalmente "fa di questa giornata qualcosa di speciale", comunque, dicevo della botta di egocentrismo e di quanto ora mi vanterò un pochetto (mi sento tronfia come un tacchino in posa!!). Essendo riuscita a convincere il boss (anche detto marito) a fare regali aziendali socialmente utili quest'anno, mi sono occupata di chiamare Save The Children per una donazione e per i biglietti di auguri. Mi sento al settimo cielo, mi sembra davvero di aver fatto qualcosa di speciale, che la giornata valga la pena di essere vissuta a pieno (si scrive così?). Chissà quando e perchè mentre cresciamo spesso perdiamo questa capacità di emozionarci ancora, ma quando e se capita di provare ancora quei sentimenti beh allora: YUHUUUUUU!!
Provateci anche voi, fate di questa giornata qualcosa di speciale, fate qualcosa per qualcun'altro, trovate una vecchietta che abbia bisogno di portare la spesa, aprite il portone al condomino che vi sta più antipatico e salutate con un bel buongiorno quel tipo e quella tipa che grugnisce sempre, insomma fatelo e poi ditemi com'è.
Buona Giornata

21 novembre 2010

New economy...scambio, riuso, baratto

Ci risiamo, purtroppo inevitabile come un mal di pancia se ti ingozzi di cioccolata, sta arrivando il Natale, anche mio figlio non ne può più, vorrebbe andare in giro ad urlare ai bambini che Babbo Natale non esiste, perchè? Beh, perchè ritiene che sia solo un modo per sfruttare i bambini e costrigerne i genitori ad acquisti inutili, insomma ormai per lui è solo una trovata commerciale, come dargli torto. Io per l'occasione potrei decidermi a leggere il libro che comprai lo scorso anno alla Fiera Più Libri Più liberi, era la lega anti Natale di Michael Curtin oppure se proprio non ho il tempo di leggerlo potrei fare felice qualcun'altro. E già perchè in tempi di crisi si riesumano vecchi costumi, come quello del baratto. Così girando in rete, avendo a disposizione diversi libri, in condizioni immacolatissime e chiedendomi, cosa me ne faccio una volta letti, ho trovato alcuni siti che facevano al caso mio. Freecycle per esempio, una comunità divisa per città dove cercare o offrire ciò che a noi non serve, oppure ZeroRelativo, la comunità più famosa per il baratto dove trovare anche regali di Natale per non dover comprare nulla quest'anno oppure la più recente Reecycle .Ma se le feste vi preoccupano più per dove le vorreste passare che non per i regali e non siete tipi che si tirano indietro se c'è da dare una mano, allora vi consiglio WWOOF, ospitalità in cambio di lavoro. In questo mio girare ho scoperto un termine nuovo, che sicuramente voi già conoscevate, swappare. Ho letto di swap party (per scambiare vestiti con amiche e amici), dello Swap Club ed anche di scambi casa (sarà nato prima il film con la Diaz e Jack Black o il sito HomeXChangeVacation.com??) comunque sia, scambiare, riusare, barattare stanno lentamente ad essere verbi quotidiani più che cestinare, cambiare e comprare, un pò per necessità un pò per filosofia. Io ho deciso di farlo perchè credo fermamente che posso cambiare le cose, voi lo farete?


p.s.

io questo Natale non farò regali, donerò i soldi spesi lo scorso anno per farne a Save The Children e al progetto Salvabebè/Salvamamme.

19 novembre 2010

Avanti tutta o ferma al semaforo: dubbi a impatto zero

Quando ad aprile ho aperto questo blog con la missione (suicida) di diventare a impatto zero, ero convinta che fosse tutto molto più facile, mi dicevo "e che ci vuole" basta cambiare due lampadine, andare di più a piedi e comprare cibo locale e di stagione, poi arrivano settimane come questa e mi ritrovo in preda alla depressione più nera......gli uomini della mia famiglia sono degli assassini di alberi, cavolo sì, proprio così, consumano quintali di fazzoletti usa e getta tipo Kleenex. Non ci avevo mai riflettuto, santo Colin Beavan che mi ci ha fatto ripensare. La casa è presidiata: una scatola sul comodino, una in salotto e, non si sa mai, una in macchina e una in ufficio (più la scorta di tre nell'armadio per non rimanere in astinenza). Ma i fazzoletti di stoffa li abbiamo dico io e loro mi ridono in faccia o mi ignorano, e questo è solo martedì. A battaglia appena iniziata e vado a mangiare alla tavola calda per la pausa pranzo (la versione italiana e rustica dei fast food), dove realizzo che tutti i giorni uso tovaglietta di carta e bicchieri di plastica e dove spesso prendo qualcosa a portar via per mio figlio in piatto di plastica sigillato con pellicola di plastica, ORRORE!!! Tanti sacrifici per nulla, così da oggi dovrò necessariamente cucinare a casa se non voglio inquinare, non ce la posso fare, AIUTO. Arriva il venerdì insieme alla mia consegna di Biobox, che vuol dire tante verdure da pulire e preparare, ovvero un sabato ai fornelli, meno male che fuori piove così ho la certezza che tanto non avrei potuto fare altro. Il bello comunque di queste scatole di verdure è che mi torna in mente la pubblicità del PostalMarket (non se tutti lo ricordano), il gingle diceva "con PostalMarket uso la testa ed ogni pacco che mi arriva è una festa". In effetti quando apri le scatole non sai mai cosa puoi trovarci dentro, così anzichè esser tu a programmare i pasti per la prossima settimana la scatola lo fa per te. Scopri verdure vecchie e soprattutto nuove (tutte quelle di stagione che non hai mai comprato perchè non sai cosa farne) vai a casa e grazie a internet e tante persone come voi impari a cucinarle. Un esempio? Oggi pasta col cavolo nero. Io come sempre ho usato il fantastico Veganblog per le ricette, più che un sito una manna dal cielo, ne non ci fosse bisognerebbe inventarlo, come la vecchia Panda.

18 novembre 2010

Buy Nothing Day 2010

Il prossimo 27 novembre è il Buy Nothing Day, un giorno senza spendere un centesimo, per rilassarsi e non fare nulla per l'economia per un giorno. Pensate di potercela fare? Anch'io mi sono fatta la stessa domanda e chiaramente la risposta è stata ma certo ma che ci vuole ed invece pensando attentamente alla mia giornata ecco, come spicciolini uscire fuori dalle tasche le spese di cui non mi accorgo: il caffè al bar, le telefonate o gli sms con il cellulare...Mumble, Mumble. Io sarò al corso per operatore ayurvedico per tutto il fine settimana e quindi riuscirò a non spendere nulla?? Ecco una bella sfida che và pianificata come si deve, dovrò prepararmi i pranzi da casa per non andare al bar ed un bel termos di thè o caffè, lasciare il cellulare spento, beh, come farò con autobus e metro, mica posso farmi arrestare????





16 novembre 2010

La penalizzazione di chi vuol fare!!

Dato che non c'è molto da aggiungere se non la personale opinione di ognuno di noi, vorrei postare tale e quale questo articolo del 29 ottobre 2010 pubblicato su Oggi Treviso

STOP ALLA RACCOLTA LATTINE A SCUOLA, INCALZA LA POLEMICA

Il Tv3 vuole impedire che i bambini le portino al Centro Riciclo di Vedelago

VEDELAGO – Oramai è guerra aperta tra il Corsorzio Tv3 ed il Centro Riciclo di Vedelago sul caso delle lattine riciclate dalle scuole. La polemica ora si allarga ed il sindaco di Vedelago Paolo Quaggiotto si schiera con Carla Poli, la titolare del Centro Riciclo.

Il Consorzio Tv3 richiederà alle scuole di non consegnare più le lattine al Centro Riciclo: la raccolta dei rifiuti è competenza loro, le lattine da riciclare valgono soldi e quindi, secondo il Tv3, non è legittimo che il centro di Vedelago si insinui nel meccanismo. Un progetto ormai consolidato quello di Carla Poli: i bambini raccolgono le lattine, queste finiscono a Vedelago e vengono realizzati dei progetti di educazione ambientale.

Solo quest’anno il Centro Riciclo di Vedelago ha distribuito 16mila euro alle scuole, raccogliendo 150mila lattine da riciclare, ovvero due tonnellate di lattine. Una cosa, per quanto onorevole, illegittima secondo il Tv3. E ora è iniziato il braccio di ferro. Il sindaco di Vedelago accusa il Tv3 e sta con Carla Poli.

Di seguito una nota di Paolo Quaggiotto

In relazione alla polemica sorta in ordine alla raccolta delle lattine effettuata nell’ambito del plesso scolastico, il Comune di Vedelago tiene a precisare quanto segue. Risulta in primis di pessimo gusto la diatriba artatamente innescata dal Consorzio TV3, Ente che sta gestendo la raccolta degli RSU attraverso una società al momento non legittimata a svolgere il servizio – secondo le recentissime sentenze TAR -, senza considerare la meritevole azione educativa svolta dalle scuole.

L’attenzione del Consorzio al solo valore venale – peraltro assai basso dell’ordine di € 7-800,00- delle lattine è ancor più deludente, vista la finalità del Consorzio medesimo e il fatto che esso è Ente pubblico. La raccolta effettuata dagli studenti ha finalità educative ed è utile alla loro responsabilizzazione. Per questo motivo spiace ancora di più che il Consorzio non abbia ritenuto di attivare quelle procedure, previste per legge, che consentono la raccolta differenziata da parte di Associazioni senza scopo di lucro, esattamente come avviene nel caso delle scuole.

Lo stesso regolamento del Consorzio prevede – all’art. 46 - tale possibilità e risulta che sia stata addirittura prevista un apposito schema di convenzione ad hoc. Sarebbe sufficiente la volontà di collaborare per uno scopo che dovrebbe essere comune e la buona volontà di tutte le parti coinvolte affinché questa vicenda diventi soltanto un’occasione di crescita dei giovani del territorio e di coesione fra la popolazione e gli Enti che la rappresentano senza che nessuno si lamenti, vedi Bonesso, di una esistente lesa maestà.

Il sindaco

Paolo Quaggiotto

E tu, cosa saresti disposto a fare per l'ambiente?

Mi capita spesso di chiedermi cosa posso io, piccolo essere vivente, fare per cambiare qualcosa, il mio condominio, il mio paese, il mondo!!! Ah che manie vero? Eppure capita, eccome se capita di sentirsi, come direbbe una mia amica, con in mano un cucchiaino e di fronte l'oceano, senza sapere da dove cominciare per migliorare qualcosa. C'è chi invece non manca di inventiva, e per amore del pianeta sarebbe disposto a fare tutto, ma proprio tutto, sacrificando se stesso (se fosse capitato in Italia "qualcuno" non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione). Veniamo ai fatti: lei Charlotte Roche, conduttrice, cantante, attrice e scrittrice tedesca, lui Christian Wulff, decimo Presidente della Repubblica Federale Tedesca, oggetto del contendere le centrali nucleari, il tutto condito in salsa piccante, molto piccante, a patto che.....rinunci alla firma sul prolungamento del funzionamento delle centrali nucleari in Germania. Che ne dite, voi cosa sareste disposti a fare per la tutela dell'ambiente?

12 novembre 2010

Dire, fare, formaggiare e pastificare!!!

Dunque, dopo aver avviato la produzione casalinga del pane e dello yogurt vorrei cimentarmi nell'esperimento del formaggio, da fare di tanto in tanto anche perchè il tempo comincia a scarseggiare! Anzitutto pensavo di iniziare con una lettura e quindi ho comprato sul mio sito di riferimento questo libro che spero possa aiutarmi. Poi ho fatto una piccola lista della spesa: formine per formaggi, termometro e caglio. Le formine le ho trovate al mulino della mia città, ne ho prese due, in plastica ad 1€ l'una, il termometro è ancora da trovare mentre per il caglio mi sono trovata di fronte al dilemma: animale o vegetale?? Certo viene spontaneo pensare ma qual'è il problema ad usare caglio animale visto che tanto usi il latte di mucca? Il problema è nel film che il mio cervello ha scritto, prodotto e diretto durante il dilemma, la trama era più o meno questa, se ti fai per amica una mucca, la inviti a vivere nel tuo giardino ed in cambio di vitto e alloggio ti fai dare un pò di latte è tutto ok e la mucca non s'incazza, forse, ma se la stessa mucca che in cambio di latte, vive nel tuo giardino, incontra il toro della sua vita, partorisce un bel vitellino e tu glielo fai fuori e le dici: "scusa mi serviva dell'abomasio fresco" allora s'incazza e ti si carica....bene a film concluso, gettato pop-corn e bibita ho deciso per il caglio vegetale, sempre con il solito "e che ci vuole". Mi piazzo in rete e cerco, cerco, cerco. Accidenti (o sorbole o perbacco potrei aver detto) non è proprio una cosa che si compra al supermercato mi sa. Siccome è risaputo che sono un pò testona, ho perseverato fino a notte quando, in un forum alla fine di un post ho letto della Prodor, specializzata tra le altre cose in caglio vegetale, o meglio Galium (Cynara Cardunculus), detto fatto ho contattato l'azienda, il titolare pensava che dovessi produrre qualche tonnellata di formaggi, comunque dovrebbe aver già provveduto alla spedizione dell'ingrediente magico, ora sono in trepidante attesa di ricevere il mio pacchetto. Intanto nell'attesa ho trovato nell'armadio in balcone la mia vecchissima PastaMatic 700, chissà se funziona ancora, vado, lavo, provo e vi scrivo
Ciao

Appuntamento verde per il nuovo anno

la prima edizione di Change Up
Salone dedicato ai nuovi consumi.

Una selezione di aziende e produzioni etiche, ecologiche e sostenibili raccolte in un "villaggio a tema" per incontrare il pubblico e la distribuzione.

Conoscere, incuriosirsi, provare e acquistare.
Perchè il consumatore può fare la differenza

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1St Edition of Change Up
Fair dedicated to new consumes

A selection of Company and Ethical Production, ecological and sustainable, put togheter in a theme village where meet pubblic and distribution.

Meet, curiosity, taste and buy.
Because consumers can make difference.

20-22 Maggio 2011
Superstudio più
Via Tortona 27 Milano






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Londra dalle mille risorse...sostenibili

Non so perchè ma a me Londra è sempre piaciuta, ne sono stata turista sempre virtuale, ne ho studiato la storia, i monumenti e le curiosità ma non sono ancora riuscita a prendere un aereo e farci una capatina! Forse però varrà la pena attendere per vedere ciò che da noi è ancora un'immagine da 2001 Odissea nello Spazio, ovvero Source London. Una Londra che punta sulla mobilità sostenibile, anche se non mi è ben chiara la politica del sindaco Boris, che va in bicicletta ma toglie la tassa introdotta dal suo predecessore, per le auto maggiormente inquinanti! Comunque tornando alla "sorgente", il sindaco dalla prima pagina del sito ci introduce alla nuova rete di ricarica per auto elettriche di cui aspira ve ne siano a breve in giro per la città almeno 100.000. Il sito è ben fatto ed è completo di mappa che mostra dove verranno attivati i punti di ricarica, insomma non ci resta che attendere che dalla rete informatica si trasformi in una rete reale.
Mentre per chi si chiede chi continua la battaglia contro i SUV visto che il sindaco ha abbandonato, la risposta è nel sito di http://www.stopurban4x4s.org.uk/. Aggiungo una news delle ultime ore rimandandovi ad un'articolo sul Ministro dello Sviluppo Indiano e le sue affermazioni circa i SUV, in lingua inglese ed in italiano

10 novembre 2010

Spostamenti Ecosostenibili

Ormai tutte le case automobilistiche, o quasi, hanno annunciato la commercializzazione di vetture elettriche a partire dalla fine di quest'anno, nell'attesa, anche solo per la curiosità di sapere quanto costeranno come possiamo ridurre l'impatto ambientale dei nostri spostamenti? Per chi abita in piccoli centri o lavora a poca distanza da casa è possibile scegliere di camminare, e per me che sono istruttrice di Nordic Walking, è l'idea migliore, però non tutti hanno questa possibilità non resta altro che pensare a mezzi di locomozione ecologici:
  1. La bicicletta da quella pieghevole al bike sharing, ma bisogna avere un'ottima assicurazione perchè le piste ciclabili sono come la città di Eldorado, un mito mai visto!
  2. I mezzi pubblici (bus, tram, metro), per chi vive in città e si sposta all'interno di questa la situazione è difficile ma invece per chi viene dalla periferia la situazione è....insostenibile, le grandi arterie che immettono nei centri abitati sono insufficienti rispetto al traffico o meglio erano già inadeguate quando sono state progettate, figuratevi oggi.
  3. Il teletrasporto, ci vuole tanta immaginazione direte voi, beh perchè pensare di arrivare in ufficio in bici o in autobus non ne richiede tantissima.
Insomma non ci resta che attendere l'avvento delle elettriche tanto non mi pare ci sia alternativa, sarebbe necessario ridisegnare tutta la rete stradale, magari facendoci aiutare dagli altoatesini e vi spiego perchè: ormai trascorro da diversi anni le vacanze estive a Merano e mi trovo di tanto in tanto a spostarmi tra la città termale ed il confine con l'Austria, attraversando la Val Venosta. La valle è una linea quasi retta che corre lungo il fiume, toccando una gran quantità di paesi, sulla stessa linea potete trovare una strada (a corsia unica per senso di marcia ma sufficiente per il traffico locale che c'è durante l'anno), la ferrovia ed una pista ciclabile di 60km. Sembra fantascientifico ma è così. Se penso, per fare un'esempio a me purtroppo molto vicino, che anche sulla ex S.S., ora SR, 148 Pontina (che va da Latina a Roma) nel tratto quanto meno da Pomezia a Roma, avrebbero potuto costruire parallelamente alla strada, una metropolitana leggera da un lato ed una pista ciclabile dall'altra mi viene (a parte la rabbia) da chiedermi se facciamo parte dello stesso Stato o ci sono più Italie?
Polemiche a parte, per tornare alla macchina che sarà, nell'anno in cui si festeggia il 25° anniversario di Ritorno al Futuro con la Delorean elettrica che sfida e sfila da Nord a Sud del Paese, ci aspettano la Renault Fluence ZE e Kangoo e Peugeot iOn recentemente premiata con il volante verde, la Nissan Leaf (che da noi arriverà solo a giugno 2011).





09 novembre 2010

Rifiuti e crisi economica

Nel bel mezzo di una delle più grandi crisi economiche degli ultimi decenni, in un quadro che vede milioni di famiglie alle prese con il tentativo di arrivare a fine mese, o almeno questo è quanto emerge dalle notizie ascoltate al telegiornale, ci sono due o tre articoli che lasciano un pò perplessi e che riguardano da vicino sia i rifiuti che la situazione economica. Ebbene a smuovere le mie povere celluline grigie (per dirla alla Poirot) è stato per primo il Messaggero, che a maggio di quest'anno titola "L'iPad è sbarcato è sbarcato in Italia, fila notturna all'Apple Store di Roma Est (che per chi non lo conoscesse è uno dei milioni di centri commerciali che circondano la Capitale), e già lì mi son chiesta com'è possibile in tempo di crisi e di recessione che milioni di italiani possano (scegliere) permettersi un giocattolino da 500/600 euro? Ho provato a lasciar cadere l'elucubrazione ma, come tutti i misteri irrisolti, mi è tornata alla mente leggendo prima ADNKRONOS da cui apprendo che buttiamo mediamente 10KG di abiti procapite nel secchione, rifiuti non recuperabili, che andranno a) per sempre ad inquinare l'ambiente b) indurranno colui che li aggettati a recarsi al primo centro commerciale per acquistarne di nuovi (che poi metterà una sola volta e getterà di nuovo in un bellissimo fashion-loop) e poi un'ansa (non di fiume) che nel presentare il fatto certamente positivo che quest'anno sono stati raccolti correttamente circa il 29% di rifiuti elettronici in più dello scorso anno, togliendoli quindi dalla strada, ma resta di fatto che questo equivale a dire che ognuno di noi ne ha prodotti circa il 4% (questo sempre alla faccia della crisi economica, quanti di noi ogni anno quindi comprano e cambiano tv, telefoni, computer e così via, magari ancora utilizzabili?)
Comunque, un'esempio preso da uno di questi articoli, tanto per rendere l'idea:
Un chilo di abiti usati raccolti riduce di 3,6 kg le emissioni di CO2, di 6.000 litri il consumo di acqua, 0,3 kg di fertilizzanti e 0,2 kg di pesticidi, che per me significa che se non venissero gettati via, ma magari regalati, anche in parti le emissioni di CO2 sarebbero ancora meno!!

Il discorso è lungo, e forse barboso, ma il problema torna ad essere non tanto quello del riciclo ma del ricordare che la catena è composta da almeno 3R, di cui la prima è RIDUCO, compro solo quello che è necessario e soprattutto possibilmente quello che poi può tornare a nuova vita. Basta con questo vortice di consumismo che non serve a rimettere in moto l'economia, non serve a farti vivere meglio se non finchè ciò che avrai comprato sarà superato (ovvero uno/due mesi) e soprattutto non serve a farti risparmiare soldi che domani potrebbero servirti per comprare qualcosa che veramente occorrerà a te o ai tuoi figli
Beh, fine dello sfogo, AMEN!

07 novembre 2010

Addio lavastoviglie....

Allora, intanto per riallacciarmi al precedente post, vi avviso, avevo inziato questo blog con l'intento di diventare a impatto zero ebbene, mi sono registrata al No Impact Project, proprio per proseguire nel mio disegno iniziale. Quindi a gennaio sarà il mio turno per la settimana No Impact, il resto della famiglia deve essere ancora avvisato ma presto saremo tutti on line con i video giornalieri dei nostri progressi (o regressi)!! Nel frattempo, dopo aver sostituito il frigorifero che ci aveva servito per ben 18 anni (ah, care vecchie generazioni), anche la lavastoviglie, di soli 3 anni di vita, è andata a farsi (a voi la scelta del termine più adatto), quindi al momento sono tornata al caro vecchio estinto sistema della vaschetta. Vi chiederete i due argomenti cosa hanno in comune (No impact projet e l'essere abbandonati da un'elettrodomestico) ebbene ecco la risposta, mentre mi preparo ad affrontare la mia settimana ad impatto zero, che dovrebbe definitivamente cambiare le cattive abitudine di tutta la famiglia, studio i manuali messi a disposizione dal progetto e trovo un link interessante ad un video molto carino, The Story of Stuff, che sono riuscita a trovare sul tubo in italiano: La Storia delle Cose, io ve lo consiglio. In questo video si parla di obsolescenza programmata e quì mi è venuta in mente la mia lavastoviglie, così cerco in rete notizie sull'obsolescenza programmata e trovo questo brevissimo ma azzeccato (non me ne voglia Di Pietro) video:

06 novembre 2010

Voglio vivere così....ad impatto zero!

Quando ad aprile di quest'anno ho iniziato questo blog avevo promesso che avrebbe seguito il mio percorso per diventare ad impatto zero, in effetti molte delle mie abitudine sono migliorate e nel frattempo sento che sono sempre di più le persone che cercano di fare altrattanto, alcune con più clamore altre più in sordina, ma questo dipende da quanto la persona che fa questa scelta sia famosa. Parlo ad esempio di Paola Maugeri, vista ieri sera alle invasioni barbariche, il tema era vegetariani e vegani contro onnivori e cacciatori, ma la Maugeri parla di come abbia iniziato da due settimane a trasformare la propria vita e quella dei propri familiari ad "impatto zero", il tutto documentato attraverso la trasmissione di Rai tre "E se domani" nella quale si parla di lei come della prima donna ad impatto zero! Non importa certo che sia la prima, ma ci si auguri sicuramente che possa essere la prima di una lunga serie e quindi, per dovere di cronaca ecco altri casi celebri di cambiamenti radicali:
Leo Hickman, giornalista per il The Guardian; autore del saggio "A life stripped bare, my year trying to live ethically" (La vita ridotta all'osso. Un'anno senza sprechi: le disavventure di un consumatore coscenzioso), nel quale racconta della sua avventurata durata appunto un anno per verificare la possibilità di vivere senza mai violare dei rigidi principi etico-ecologici. Compostaggio, uso di prodotti sane e rispetto per l'ambiente, pannolini lavabili, bando dell'uso di aereo ed auto, niente spray e così via e poi c'è il mitico Colin Beavan che ha trascinato tutta la sua famiglia nell'impresa di vivere per un anno a zero impatto, il risultato? Un libro, un documentario vincitore di selezioni cinematografiche ed approdato anche al Festival Cineambiente di Torino, No Impact Man è tutto questo ma anche un sito, un progetto dove potersi registrare e diventare voi i protagonisti del cambiamento da condividere anche on line. Insomma un'esercito di piccole rivoluzioni domestiche che come i cerchi nell'acqua si propagano e contagiano senza pericolo per la salute!!!
Ora se ci riesco vado a curiosare negli stand di Buono per te, sostenibile per l'ambiente, a Piazza S.Giovanni a Roma, con Legambiente e Barilla

Buon fine settimana


05 novembre 2010

Il Pomo(d)'oro - biologico o biobeffa?

E' proprio il caso di farci un gioco di parole visto quanto arriva a costare. Parlo della passata di pomodoro, quella che una volta molti di noi facevano in casa, d'estate nel giardino della nonna magari con tutta la famiglia (almeno da noi in Calabria era così), un rito che ci faceva non solo risparmiare soldi ma guadagnare in salute. Ebbene mi accingevo a fare la mia solita lista della spesa e dopo aver provveduto a caffè, the, zucchero e riso stavo passando a sughi, verdure e frutta; ma ecco la sorpresa mi piazzo su internet e cerco per sfizio (detto anche con un bell'accento napoletano che mi piace di più e rende meglio l'idea) passate di pomodoro da agricoltura biologica, ecco il risultato: i prezzi variano da €1,50 ad €2,50 a bottiglia da 700ml quando addirittura non mi capita la Alce Nero in bottiglia da 500gr a ca €1,60 (ovvero 3.20 al kilo). Ma siamo matti, ma non si era sentito dire in tempi non troppo remoti, da trasmissioni come Report, che il bio non costa di più??
Ho girato la domanda all'AIAB il 12 ottobre, per ora ho ricevuto solo conferma di lettura se mi arriva un riscontro più articolato non mancherò di pubblicarlo. Però posso fare sicuramente il conto della serva, meglio conosciuto come il problemino elementare di "la mamma va al mercato":

Mia madre ha comprato in fattoria 40kg di pomodori bio a 0,50€/kg e ci ha fatto 50 bottiglie di passata ora anche volendo calcolarci sopra il costo della manodopera e la gestione dell'azienda non trovate che ci stiano prendendo in giro??

A questo punto presa dal vortice della lista da spuntare passerò alla pasta, tanto per farmi venire i capelli bianchi e per dovere di cronaca ho fatto anche un giro su internet, così, in attesa della seconda parte di questa mini indagine, ecco cosa ho trovato, se volete approfondire l'argomento:

Il biologico è una truffa?
I finti cosemtici bio

Come dire a voi l'ardua sentenza

02 novembre 2010

Occhio alla linea!

Non sembra ma tra poco saremo tutti con le gambe sotto al tavolo ad ingozzarci come maialini per le festività natalizie. Ovviamente consiglio di iniziare sin d'ora a mantenere un'alimentazione quanto più equilibrata possibile, preferendo come sempre cibi di stagione e locali, favorendo molto la verdura e la frutta e poi a scendere formaggi, uova e per i non vegetariani anche la carne (ahimè), ma se questo non dovesse bastare allora potete aiutarvi con la seconda cosa più consigliata: un pò di sano movimento. Io parto sempre dal mio preferito, il nordic walking, anche se mi rendo conto che non a tutti in queste giornate uggiose piace stare all'aperto; allora se proprio chiuso deve essere datevi ad una disciplina che pochi sanno essere utilissima per dimagrire: lo yoga. Lo so, lo so cosa state pensando, tutte baggianate (perchè siete educati in fondo), anche mia cognata ha subito esclamato che lo yoga serve a molte cose ma sicuramente non a dimagrire, allora per dissentire e dimostrare, oltre che suggerirvi di fare un giro su youtube e cercare i video di Sadie Nardini (yoga for weight loss) vi consiglio un paio di letture: un'articolo del Fred Hutchinson Cancer Research Center ed il libro Yoga per dimagrire.

Buona lettura e buona pratica
Namastè




Calendario 2011

Ciao a tutti,
visto che è uno degli oggetti più presenti nelle nostre case, perchè non farne un'acquisto doppiamente utile? Sto parlando del calendario, quest'anno compratelo solidale, acquistate i calendari di Asia Onlus e contribuirete ad aiutare la popolazione di Yushu, colpita dal terremoto del 14 aprile:

01 novembre 2010

Torta salata con porri e scamorza

Torta salata con porri e scamorza
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