Se uscendo di casa restate inorriditi dalle montagne di spazzatura accatastate fuori dai secchioni o abbandonati tra gli scorci più o meno belli del vostro paese sapete di dovervela prendere con dei vostri simili. Nel Pacifico invece a dare una mano all’uomo ci si è messa una corrente a vortice che ha risucchiato negli anni i rifiuti (maggiormente in plastica) ed ha formato una specie di terra emersa, un 6 o 7° continente (a seconda di quale teoria sul numero di continenti esistenti ritenete più valida!) come in molti la chiamano, destinato a crescere. Per sensibilizzare il mondo verso questo disastro ambientale di proporzioni enormi, tardivamente scoperto a causa della posizione lontana dalle rotte usuali di navigazione, parte il Plastiki, un catamarano, anzi un eco-catamarano, costruito con circa 12.000 bottiglie di plastica. I dettagli sono presto detti (anche se in molti su internet si enfatizza più su alcune “doti” dell’ideatore del viaggio che allo scopo, solo perché è un miliardario giovane e bello!!!): luogo di partenza San Francisco, attraversamento del Great Pacific Garbage Patch (il continente di immondizia appunto) si tocca terra in Australia e si fa ritorno in America. L’equipaggio è composto da sei persone. Per tutte le informazioni e le curiosità c’è un sito molto carino che seguirà l’impresa, è in inglese purtroppo, però facilmente utilizzabile. Potrete seguire le tappe, vedere i video e le foto del viaggio e conoscere l’equipaggio: http://www.theplastiki.com/. Un’ultima curiosità: il nome Plastiki deriva dal Kon-Tiki, la zattera usata dal norvegese Thor Heyerdahl nella spedizione del 1947 attraverso il Pacifico, dal Sud America alle isole Polinesiane.
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