Si parla di “diete” almeno in due
momenti precisi dell’anno: dopo le feste natalizie e con l’avvicinarsi
dell’estate. Basta fare attenzione agli spot televisivi ed agli articoli di
giornale per rendersi conto che l’estate sta arrivando e per tutti il messaggio
è sempre lo stesso, non importa cosa tu abbia fatto da settembre ad oggi, ora
ci pensiamo noi a prepararti per la prova bikini.
Ed inizia una sequela di sistemi
e metodi da far invidia al superenalotto, alcuni ormai noti altri meno, ad
esempio, qualche giorno fa torna a casa mio figlio e mi fa: “cerca un po’ su
internet il libro della Paleo dieta” ed io che già lo considero un cavernicolo
resto in dubbio chiedendomi se sta scherzando o se fa sul serio e invece scopro
una dieta che mi ricorda molto la Dukan: una bomba proteica che allieta i
reni! Mi fermo davanti alla copertina del libro e torno indietro nel tempo con la memoria a quando spopolava la d.ssa Tirone, se la ricorderanno solo quelli
del mio secolo, poi sono arrivate le creme della Marchi, da oltreoceano la
Weight Watchers, seguita a ruota da una serie di adesivi sulle auto “Vuoi
perdere peso: chiedimi come” e da lì in poi è stata una maratona di Scarsdale,
Atkins, dissociata o da asociali, a zona (ottima per chi segue il campionato),
la famigerata Dukan, la crono dieta, seguita da Mission Impossible, quella di
Twilight o della luna, quella del gruppo sanguigno e l’ultima, la dieta non
dieta, la Tisanoreica.
Ora sarebbe un lavoro sin troppo
certosino doverle commentare tutte, un lavoro da pool di esperti alla CSI, ma
su un fatto siamo tutti d’accordo: ognuna ha una o più controindicazioni e
soprattutto se alla scelta di cambiare regime alimentare non ci si arriva come
conseguenza di una scelta mentale, qualunque sia la formula alla fine torneremo
a veder rialzare l’ago della bilancia.
Sono diversi i fattori per cui le diete
falliscono, dalla genetica alla memoria cellulare adiposa, ma di base il primo
passo, nei casi in cui ci troviamo in sovrappeso è: ACCETTARSI.
Siamo belle anche "curvy, come ci definisce anche Vogue, purché
il peso non sia in eccesso in modo tale da mettere a rischio la nostra salute,
se così fosse allora dobbiamo coltivare una voglia radicale di cambiamento, per
noi stesse, che non solo deve veder modificata l’alimentazione ma il nostro
stile di vita. Quando dicevano “mens sana in corpore sano” era perché è dalla
testa che tutto parte, la giusta motivazione, la costanza, la forza di volontà
ed un dietologo veramente in gamba che non ci metta a stecchetto, non c’è cosa
più triste della privazione, affidarsi ad una figura che ci insegni nuovamente
le regole del buon mangiare, perché tutto ci è necessario, dalla pasta agli
zuccheri, la parola d’ordine è solo “moderazione”.
L’Italia ha una grande fortuna
rispetto a moltissimi altri paesi: la dieta mediterranea, una piramide
alimentare vegetariana che predilige cereali, pasta, riso, verdura, frutta,
ortaggi, legumi, frutta secca, olio, zucchero e grassi vegetali. Non lasciamoci
ingannare dalle facili soluzioni, perché ogni grande soddisfazione arriva solo
dopo il sacrificio, torniamo a gustare il pasto, puntiamo alla qualità
piuttosto che alla quantità, scegliamo cibo locale, di stagione, biologico,
leggiamo le etichette, abbandoniamo i cibi pronti o elaborati, ricordiamoci di
consumare ad ogni pasto verdura e frutta, concediamoci anche qualche
gratificazione se ben tollerata e senza esagerare, un dolce, due salatini
(magari un bel Bombay mix, tipico misto di salatini veg a colesterolo zero), non
gettiamoci però sul cibo come soluzione ai nostri problemi o come sfogo per le
nostre frustrazioni, ricominciamo da noi!
0 commenti:
Posta un commento