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15 marzo 2013

Dieta o autostima?



Si parla di “diete” almeno in due momenti precisi dell’anno: dopo le feste natalizie e con l’avvicinarsi dell’estate. Basta fare attenzione agli spot televisivi ed agli articoli di giornale per rendersi conto che l’estate sta arrivando e per  tutti il messaggio è sempre lo stesso, non importa cosa tu abbia fatto da settembre ad oggi, ora ci pensiamo noi a prepararti per la prova bikini.
Ed inizia una sequela di sistemi e metodi da far invidia al superenalotto, alcuni ormai noti altri meno, ad esempio, qualche giorno fa torna a casa mio figlio e mi fa: “cerca un po’ su internet il libro della Paleo dieta” ed io che già lo considero un cavernicolo resto in dubbio chiedendomi se sta scherzando o se fa sul serio e invece scopro una dieta che mi ricorda molto la Dukan: una bomba proteica che allieta i reni! Mi fermo davanti alla copertina del libro e torno indietro nel tempo con la memoria a quando spopolava la d.ssa Tirone, se la ricorderanno solo quelli del mio secolo, poi sono arrivate le creme della Marchi, da oltreoceano la Weight Watchers, seguita a ruota da una serie di adesivi sulle auto “Vuoi perdere peso: chiedimi come” e da lì in poi è stata una maratona di Scarsdale, Atkins, dissociata o da asociali, a zona (ottima per chi segue il campionato), la famigerata Dukan, la crono dieta, seguita da Mission Impossible, quella di Twilight o della luna, quella del gruppo sanguigno e l’ultima, la dieta non dieta, la Tisanoreica.
Ora sarebbe un lavoro sin troppo certosino doverle commentare tutte, un lavoro da pool di esperti alla CSI, ma su un fatto siamo tutti d’accordo: ognuna ha una o più controindicazioni e soprattutto se alla scelta di cambiare regime alimentare non ci si arriva come conseguenza di una scelta mentale, qualunque sia la formula alla fine torneremo a veder rialzare l’ago della bilancia. 
Sono diversi i fattori per cui le diete falliscono, dalla genetica alla memoria cellulare adiposa, ma di base il primo passo, nei casi in cui ci troviamo in sovrappeso è: ACCETTARSI.
Siamo belle anche "curvy, come ci definisce anche Vogue, purché il peso non sia in eccesso in modo tale da mettere a rischio la nostra salute, se così fosse allora dobbiamo coltivare una voglia radicale di cambiamento, per noi stesse, che non solo deve veder modificata l’alimentazione ma il nostro stile di vita. Quando dicevano “mens sana in corpore sano” era perché è dalla testa che tutto parte, la giusta motivazione, la costanza, la forza di volontà ed un dietologo veramente in gamba che non ci metta a stecchetto, non c’è cosa più triste della privazione, affidarsi ad una figura che ci insegni nuovamente le regole del buon mangiare, perché tutto ci è necessario, dalla pasta agli zuccheri, la parola d’ordine è solo “moderazione”.
L’Italia ha una grande fortuna rispetto a moltissimi altri paesi: la dieta mediterranea, una piramide alimentare vegetariana che predilige cereali, pasta, riso, verdura, frutta, ortaggi, legumi, frutta secca, olio, zucchero e grassi vegetali. Non lasciamoci ingannare dalle facili soluzioni, perché ogni grande soddisfazione arriva solo dopo il sacrificio, torniamo a gustare il pasto, puntiamo alla qualità piuttosto che alla quantità, scegliamo cibo locale, di stagione, biologico, leggiamo le etichette, abbandoniamo i cibi pronti o elaborati, ricordiamoci di consumare ad ogni pasto verdura e frutta, concediamoci anche qualche gratificazione se ben tollerata e senza esagerare, un dolce, due salatini (magari un bel Bombay mix, tipico misto di salatini veg a colesterolo zero), non gettiamoci però sul cibo come soluzione ai nostri problemi o come sfogo per le nostre frustrazioni, ricominciamo da noi!

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