No, ora ditemi voi, leggete questo articolo , cosa avete capito? Io non sono un'economista ma faccio sicuramente la spesa e leggendo questo pezzo, perdonate la mia ignoranza, mi chiedo ma 'sta spesa mi costa di più o di meno signò? (parafrasando Ariel il mitico domestico di Bisio in Zelig).
Ecco che siam sempre li, questa maledetta guerra di numeri che sembra servano solo a farci pensare all'arrivo imminente della nuova crisi del '29 e molti poi si chiedono ma la crisi c'è o non c'è, ma se compro al discount risparmio o comunque il carrello mi costa di più? E' un sistema di sobillare le masse con una sorta di ipnosi mediatica? C'è chi dice poi che comunque i ristoranti sono pieni quindi la crisi non c'è, oppure che basta guardare la fila negli Apple Store per dirsi che la gente ha ancora soldi da buttare, insomma in tutto questo l'ISTAT è un'istituto che sta li a dirci qualcosa che può essere compreso e soprattutto utile? Io credo di no, è come rientrare a casa con quattro borse della spesa, lo scontrino in bocca, il portafogli vuoto e tuo marito è sul divano con la tv accesa sul tg con la notizia che dice "aumento dei prezzi al consumo" e tu, con fare principesco, sputando lo scontrino, rispondi: "Grazie al ..... lo so già da me, da dove pensi che arrivo così impacchettata, da una crociera alle Bahamas o da un'ora di fila alla cassa del supermercato??", come gli scienziati dell'Istituto di Vulcanologia che non possono prevedere i terremoti ma che, mentre tu sei li che raccogli i cocci, annunciano che c'è stato e di quale grado (lascio a voi la principesca esclamazione del caso). Insomma tutto inutile, le cifre, le percentuali, inutile, inutile e inutile, possiamo fare di meglio e soprattutto possiamo scrivere cose utili, consigli su dove fare gli acqusiti, monitoraggio dei prezzi al consumo per evitare speculazioni, come quando fiocca e le zucchine le paghi 4,00 euro al chilo, servizi comparativi tra marche, negozi e rapporti qualità prezzo, queste sarebbero statistiche utili e darebbero un senso a certi stipendi pubblici
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