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19 luglio 2012

Il simbolo del consumismo

E' da un pò che ci penso su, ogni volta che entro in un supermercato c'è un'immagine che mi cattura in particolar modo e che mi rende sempre più chiaro ed evidente come siamo una popolazione in preda al consumismo, artefice di sprechi e vittima delle pubblicità: il banco frigo. Ma non uno qualsiasi, perchè ormai ciascun super ne ha almeno quattro, ma quello dello Yogurt, che è il simbolo per eccellenza di tutto questo. Maurizio Pallante nel suo libro sulla decrescita ne aveva fatto un paladino dell'autoproduzione in contrasto con una catena economica che iniziava dal vasetto fino al gommista per TIR. Io ci vedo un mostro! Guardo atterrita questo frigo, lungo due o tre metri e vedo vasetti di ogni colore e gusto, tante marche stipate una di fianco all'altra e, considerando che si tratta di un prodotto anche a scadenza piuttosto breve, mi chiedo "ma di quanti yogurt abbiamo bisogno? quanti ne vengono venduti e quanti invece buttati perchè scaduti?". Nella perenne guerra al presenzialismo ormai ogni casa produttrice cerca di inserirsi in una fetta di mercato differente, si varia l'offerta cercando così di far cassa in ogni modo possibile e così lattai e produttori di biscotti si cimentano nella produzioni di improbabili facilitatori della linea. Ma quell'abbondanza, quell'opulenza, nascosta dietro questo scaffale di un'ordine quasi maniacale, relega questo prodotto a simbolo del consumismo, quel male che, anche in caso di crisi, ti spinge a comprare ciò di cui non hai bisogno. Continuo a guardare il frigo a bocca spalancata (a rischio anche di ibernazione, perchè passare davanti ad uno di questi mostri rende ben l'idea dello spreco di energia e freddo, ve li ricordate quelli che c'erano quando eravamo piccoli, con i vetri scorrevoli o i più moderni con le fettucce di plastica? Oggi no, tutto si deve vedere bene e deve essere facilmente prendibile), comunque ero alla bocca spalancata....e mentre in questa espressione impietrita fisso questo mostro mi chiedo: ma gli italiani saranno un popolo di defecatori! I nostri saranno gli intestini più regolari della terra! E poi mi guardo attorno e i passanti sembrano tutt'altro che possessori di intestini regolari. Certo, però, per tornare a Pallante, sarà mai possibile che se tutti passassimo dal banco frigo alla yogurtiera di casa nostra l'economia crollerebbe, potrà mai questo vasetto essere il nuovo spread? E se domani la borsa aprisse le quotazioni indicizzata al Lactobacillus ? E se invece ci facesse tornare davvero a consumare e comprare solo ciò di cui abbiamo veramente necessità per andare avanti e spegnessimo sto' frigo, l'economia andrà avanti lo stesso.


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