Aiuto, lo sapevo che avrei dovuto dare retta alla mamma quando mi diceva: studia, prenditi una laurea! Ora un bel dottorato in scienze biomolecolari mi tornava utile, non per il Nobel ma per capire chi ha ragione. Insomma se dopo anni dalla minacciata entrata in vigore della legge che vieterebbe il commercio dei sacchetti in plastica (responsabili di
< ----questo e anche di questo)
finalmente la minstra dell'Ambiente ha detto stop senza più deroghe dal 1° gennaio 2011, ci si mettono gli industriali da una parte e legambiente dall'altra, ognuno con le sue motivazioni e con tanto di lettere ai deputati seguite da dati in qualche caso incomprensibili o condivisibili da chi è veramente molto informato in materia. Io resto dell'idea del no al sacchetto di plastica e si alla sporta a vita ma nel mezzo c'è tantissima gente, soprattutto operai ed impiegati delle aziende produttrici, dunque forse la laurea è esagerata ma come fare a stabilire dov'è la ragione, dove l'esagerazione e qual'è la famosa via di mezzo da attuare per far tutti contenti (delfini e tartarughe comprese si intende). Intanto per completezza di informazione leggetevi le due lettere
Lettere di Unionplast, IPPR e Federazione Gomma Plastica
La Risposta di Legambiente
22 ottobre 2010
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