Mi riaffaccio, come le gnure dalla finestra delle case di paese, per una riflessione gastronomica.....Vi ricordate quando eravamo piccoli (ovviamente parlo di coetanei tra i gli enta e gli anta) e la mamma con piglio da SS ci insegnava le buone maniere a tavola?? Dai forza, tirate fuori i pipponi più classici: non lasciare niente nel piatto (è maleducazione, sta brutto, pensa ai bambini che si muoiono di fame), mangia piano e non mangiare con le mani! Più o meno questo era l'ABC, sono passati vent'anni e qualcosa deve aver sovvertito tutto e non me ne sono accorta.
Mangiare con lentezza non era solo una regola educativa, ma un'abitudine salutare a sancirlo ancor più ufficialmente, rendendo la lumaca la regina di questa tendenza, nel 1986 è nato il movimento slow food e allora perchè pullula di fast food! Passi per i carnivori ed il loro impero formato da kebabbari (no comment), Mc's, Burgy, vecchi e nuovi western ma per i Veg(etari)ani no, non ci sto, non è possibile diffondere la cultura di una sana cucina veg seduti comodamente al tavolo senza l'ansia da fast e l'intoppo da pane food? Sono stata quest'estate a provare il nuovo Universo Vegano, a Roma, nulla da eccepire sulla qualità di tofu, seitan ed affini, ma tutti serviti in panino o piadina con effetto mattoncino e così non faccio altro che leggere di mini localini take away, chioschetti ed affini, ma una trattoria in stile Sora Lella, con una rivisitazione dei grandi classici della cucina italiana in chiave vegana ed i piatti già esistenti in tutte le regioni adatti ai vegetariani non sarebbe meglio? Capisco che l'impegno economico è di gran lunga differente ma il messaggio che arriva ai non addetti ai lavori è che i Veg mangiano panini, piadine ed insalatine ripiene di quelle "cosine li alla soia", una parmigiana, un risotto funghi e zafferano e perchè no, il piatto più classico delle serate tra amici quando non si ha che un'enorme luce nel frigo è veganissimo: aglio, olio e peperoncino! Ma vi prego tutto fuorchè i panini, usciamo da questa orrenda abitudine del mordi e fuggi, ritroviamo il piacere di stare a tavola, una tavola ad hoc anche per vegetariani e vegani.
Ed ora andiamo alla seconda contraddizione, questa un pò più da bacchettoni: la storia narra che verso il 2002 è nato il Finger food (che se lo sapesse la mamma ancora varrebbe la regola della ciabatta volante), ebbene, chef di tutto il mondo, lo sapete che per cultura e tradizione sono migliaia le persone del globo che mangiano con le mani fin dalla notte dei tempi, filippini, etiopi ed indiani solo per citarne alcuni, solo che prima del 2002, avreste detto "Mon Dieu" che arretratezza, ora andrebbero invitati alle competizioni gastronomiche. In Ayurveda mangiare con tutti i sensi è il primo passo per una buona digestione, con gli occhi, con il naso e con le mani, per comprendere consistenza e temperatura del cibo che stiamo per mangiare. Nulla da fare qui è come nelle parodie sui nuovi Apple: basta cambiare un bottone o un nome per trasformare il solito nell'insolito!
25 settembre 2013
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