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14 settembre 2011

La mia India

Sono rientrata......da poco più di una settimana dall'India, che esperienza indescrivibile... è stata sconvolgente e sorpendente allo stesso tempo, uno stato che si riassume in tre parole: contrasti, rassegnazione e "qualsiasi cosa non hanno te la procurano"!

La povertà più assoluta di fronte a poche case dei ricchi (riconoscibili dalle guardie ai cancelli). Cartelli pubblicitari di residence da sogno, che nessuno potrà permettersi, campeggiavano sulle botteghe rotte e sporche, templi incastrati tra un muro e l'altro delle migliaia di bazar, tanto rumore e traffico, ma nel loro caos non si arrabbiavano mai, neanche per gli incidenti.
Uomini, donne e bambini sempre sorridenti e disponibili e poi migliaia di colori, odori e sapori speziati e piccanti.
Guardavo sui tetti delle case ed al posto delle tante antenne che ci sono da noi c'erano migliaia di cisterne per l'acqua a simboleggiare cosa per loro è davvero vitale. In tutto questo un sistema basato sulle caste che è impossibile non criticare, se sei povero, povero sei destinato a rimanere e questo è il loro senso di rassegnazione, accettano il destino come un Karma, immodificabile, ma con una dignità che fa scuola a qualsiasi benestante occidentale.

Sono stata in Rajasthan, più precisamente a Jaipur per i dieci giorni del mio corso presso la Chakrapani Ayurvedic Clinic e poi tre giorni prima di partire ho visitato un paio di città tra cui Agra per vedere il Taj Mahal e l'Agra Fort. Avendo alloggiato in una guesthouse a Jaipur ho potutto toccare con mano la vera vita indiana, le loro abitudini (mangiare con le mani e la doccia indiana le mie preferite) ed i loro ritmi lentissimi, il proprietario è stato gentilissimo e disponibilissimo.

Camminare in giro per la città non era facile, venivamo assaliti da venditori e mendicanti....i bagni pubblici non esistono quasi quindi la gente era abituata a fare i bisogni per strada e le strade erano invase di carretti che vendevano ogni bene o servizio possibile, dal barbiere al bar, dalla farmacia ai ricambi auto. Ci siamo anche ritrovati in due/tre occasioni nel mezzo delle manifestazioni dei supporter di Annà Hazare. Quante emozioni differenti e contrastanti!

A chi dice che in India non si tocca la spiritualità direi di lavarsi bene la faccia, ogni gesto ogni cosa è legata alla religione, svastica rovesciata simblo Hindu su ogni cofano di macchina, riti mattutini e serali, il bagno al tempio di Galta e la folla alla fine del Ramadam al Taj Mahal, no sicuramente non può lasciare indifferenti e non riesci a no sentire il mal d'India una volta rientrato a casa, nonostante la situazione, nonostante le otto interminabili ore di aereo!

Ma questo è anche un blog di vivere più sostenibile per cui ecco una ricetta tipica indiana, all'insegna dell'autoproduzione e della semplicità: il Paneer.

Io l'ho fatto così.....

1Lt di latte bio
1 pizzico di sale
il succo di un limone (non trattato)
una formina per formaggio (o un colino) ricoperto con un panno pulito (o un fazzoletto di stoffa)

Mettete a cuocere il latte, mescolate per evitare che attacchi sul fondo, non appena inizia a bollire aggiungere il sale ed il succo di limone avendo cura di continuare a mescolare con un cucchiaio di legno, vedrete iniziare a fioccare il formaggio, continuate ancora per pochi minuti (io ho aspettato un paio), togliete dal fuoco e versate il tutto nel contenitore che avete predisposto con il panno per filtrare il siero dal formaggio, lasciate freddare e poi mettete in frigo.....et voilà

p.s. una volta pronto potete tagliarlo a cubetti e conservarlo sott'olio

Namastè

3 commenti:

Perline e bottoni ha detto...

Splendido racconto.

Perline e bottoni ha detto...

A proposito, la mia raccomandata ti è arrivata? Ho controllato ora: sembra ancora in carico al portalettere di Pomezia dal 9 settembre?!

Vivinverde ha detto...

Grazie, il merito è del posto è impossibile non trarne ispirazione!
Ho incontrato la postina quest'oggi e si ricordava di aver visto la raccomandata questa mattina ma che secondo lei c'è stato un problema tecnico e non "gliela faceva lavorare" testuali parole....dovrebbe riuscire a portarmela domani pomeriggio (!!!)

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